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AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO: CHI E' E COSA CAMBIA?
di: Mariano Brasioli

Entrerà in vigore il 19 marzo del 2004 la legge 6/2004, che introduce nell'ordinamento giuridico la figura dell'amministratore di sostegno.
Nell'introdurre la figura dell'amministratore di sostegno, la legge va a modificare gli istituti dell'interdizione e della inabilitazione, garantendo si spera, una certa autonomia anche alle persone che non possono autorappresentarsi, nella maggiore età.
La legge comunque offre un’alternativa al vecchio Codice che, nel tentativo di proteggere la persona disabile, malata o di età avanzata, proponeva la sua interdizione, di fatto impedendogli di esercitare la propria volontà, quindi i propri diritti (per esempio quello di amministrare il proprio patrimonio).
Con l'amministratore di sostegno, figura già presente in molti paesi europei, la persona disabile ora potrà avere la possibilità di compiere alcuni atti giuridici, quelli "necessari a soddisfare le esigenze della propria vita quotidiana".
E' naturale, quindi, che questo provvedimento rappresenti una boccata d'aria fresca per quei genitori che, prima, per proteggere i propri figli disabili dovevano ricorrere a questo provvedimento, in molti casi contrario al rispetto della dignità umana.
Tuttavia, per poter fruire di questa nuova figura, è necessario capire quali sono i reali contenuti della legge e le reali possibilità offerte dalla normativa. Tutte le figure interessate, genitori, operatori, magistrati, dovranno imparare a utilizzare questo strumento e le sue procedure.
Secondo noi, l'articolo 1 è la chiave di lettura: "La presente legge ha la finalità di tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell'espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente".
L'importante è, quindi, che la 6/2004 nelle sue applicazioni non disilluda queste buone premesse e le aspettative accumulate durante un'attesa quasi decennale.

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